Angelo Tacchini
Angelo Tacchini nacque a Cazzano Sant’Andrea (Bg) il 28 settembre 1848 da Andrea Tacchini e Maria Bettoni; morì a Bergamo il 17 dicembre 1913. A lui è stata dedicata una Piazza di Bergamo.
Fu un geodeta-topografo impegnato nella misurazione e rappresentazione della Terra.
La sua famiglia era molto nota e stimata di altissimo spirito patriottico. Nel 1866, a 17 anni, abbandonò gli studi giovanili e si arruolò, con i fratelli Antonio e Rocco, volontario nei garibaldini. Venne ferito a Bezzecca e fatto prigioniero (vedi scheda nel Progetto Combattenti Bergamaschi). Entrò a far parte del Reggimento Guide ed invitato a lavorare, nel 1870, per le sue spiccate attitudini allo studio della matematica nell’Ufficio Topografico di Napoli e successivamente, nel 1873, nell’Istituto Geografico Militare di Firenze. Si diede con grande entusiasmo allo studio della geodesia, compiendo in breve tempo una brillantissima carriera arrivando al grado di Topografo Capo di seconda classe, grado che egli tenne con rara competenza fino al 1 settembre 1910, anno in cui per raggiunti limiti di età, fu collocato a riposo. Compì numerose ricerche geodetiche e topografiche che portarono alla realizzazione della Carta Topografica d’Italia in scala 1:100.000, per la compilazione della quale tracciò su tutta penisola nel 170 punti trigonometrici dopo aver effettuato migliaia di rilevamenti topografici. Per completare il grafico dell’Italia dovette salire sul Monte Disgrazia, sull’Antelaio, sul Cervino, e sul Gran Paradiso. La sua attività lo portò in Africa durante l’epoca coloniale; dal 1888 Tacchini fu inviato in missione in Eritrea dove compilò un diario oggi conservato presso l’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano. Alcuni brani possono essere letti qui.
La sua storia è raccontata da Giacinto Gambirasio in “Spigolature bergamasche” – Edizioni Orobiche Bergamo
Ebbe un figlio Arturo Andrea Emilio Tacchini che nacque a Firenze il 29 dicembre 1877 e si laureò all’Università di Torino in Lettere e Filosofia.