Luigi Carlo Reposo
Luigi Carlo Reposo nacque a Valtesse il 30 novembre 1900 da Federico e Angela Amisano, gestori di un’osteria in Via Fornari.
Seguendo le orme paterne, Luigi Carlo Reposo verso la metà degli anni ’30 si trasferì in Inghilterra dove in pochi anni riuscì ad aprire un ristorante ad Hampstead, in South End Road al numero 11, all’interno di uno dei più ricchi sobborghi di Londra.
Quando l’Italia entrò in guerra Luigi Carlo Reposo era uno dei 19.000 gli italiani presenti in Inghilterra; la maggior parte di loro vi abitava da decenni, soprattutto a Londra e nei sobborghi, dove in prevalenza erano impegnati nel campo della ristorazione e della produzione di gelati.
Era il 10 giugno 1940 quando Benito Mussolini dichiarò guerra alla Gran Bretagna e alla Francia e l’Italia prestava fedeltà alla Germania nazista. Durante la notte successiva, tutti gli italiani residenti nel Regno Unito furono classificati come alieni nemici.
Gli inglesi avevano suddiviso gli stranieri da internare in tre categorie:
- categoria A: persone che dovevano assolutamente essere internate;
- categoria B: persone con limitazioni alla libertà nella vita quotidiana;
- categoria C: nessuna restrizione alla libertà.
In particolare vennero in considerazione per l’internamento, soprattutto gli uomini che avevano vissuto in Gran Bretagna da meno di 20 anni e che avevano un’età compresa tra i 16 ei 70 anni. Gran parte degli emigranti residenti a Londra e nel sud-est fù immediatamente catturata, poiché i timori di invasione aumentavano mentre le truppe britanniche si ritiravano da Dunkerque e la caduta della Francia era imminente.
Dopo la caduta della Francia, furono incarcerati anche gli stranieri di categoria B e gran parte di quelli della categoria C.
Luigi Carlo Reposo fu classificato come A1 e immediatamente catturato perché considerato pericoloso per la sicurezza nazionale. In effetti, come molti altri italiani presenti in Inghilterra, era simpatizzante del partito fascista e frequentava il Fascio di Londra.
Il fratello Venanzio, nato nel 1908, era un militante fascista in Italia. Dopo la liberazione il 27 aprile 1945 mentre si trovava nel centro di Bergamo, lungo il Sentierone, fu individuato e catturato da un gruppo di partigiani mischiato tra la folla esultante. Trascinato nel cortile della Prefettura, in quelle giornate brulicante fulcro partigiano, fu subito mitragliato.
Poiché si dimenava nello spasmo dell’agonia il comandante “Renato” al secolo Fortunato Fasana, gli fu addosso per finirlo a pugnalate.
II 16 novembre 1940 Luigi Carlo fu trasferito all’Isola di Man dove c’erano molti campi di internamento già istituiti nel corso della prima guerra mondiale per i cittadini tedeschi ed austriaci.
La maggiore concentrazione di campi dell’isola si trovava lungo la Douglas Promenade, dove, dal giugno 1940 in poi, interi isolati di hotel ed abitazioni furono circondati da recinzioni di filo spinato. Questi alberghi furono usati come campi per alloggiare gli internati in quanto, durante la guerra, l’industria del turismo era crollata.
Luigi Carlo Reposo fu internato al Palace Camp; aperto nel giugno 1940, era il più grande campo maschile in termini di numero (se non di dimensioni fisiche) con 2.900 internati in 28 edifici lungo la Queen’s Promenade/ Palace View Terrace.
I prigionieri a volte venivano trattenuti solo per pochi mesi, a volte per anni (sempre senza processo), fino a quando non si stabiliva che non erano più una minaccia per la società britannica.
Luigi Carlo Reposo rimase recluso fino al 17 maggio 1944.
Dopo alcuni anni decise di emigrare in Australia: il 16 dicembre 1950 sbarcò a Sidney, iniziando una nuova attività imprenditoriale nell’ambito del commercio. Morì il 24 giugno 1959 a Coogee.